Purtroppo è abbastanza frequente che un bambino "scioperi" dal seno (il rifiuto del seno prima della naturale fine dell'allattamento si chiama proprio "sciopero del poppante") se vive un disagio, come per esempio l'urlo della mamma durante il morso (lo sappiamo, può fare MALISSIMO!) che lo spaventa o altre cause (che magari sono collegate anche alla tendenza del bambino a mordere).

Alcuni bambini non si attaccano anche per un'intera settimana e in molti casi non riconoscendo che è a tutti gli effetti uno "sciopero", i genitori pensano che il bambino abbia "scelto" di dire definitivamente addio al seno.
La cosa si risolve con tanta pazienza e tante coccole.
Si può provare a offrire il seno quando il bimbo è in dormiveglia o addirittura mentre dorme.
Per alcune mamme ha funzionato fare il bagno nella vasca con il piccolo o provare a offrire il seno camminando...
Altre donne si sono rese conto che il motivo del disagio era un profumo troppo forte o diverso della pelle o dei vestiti (cambiato sapone della doccia? detersivo? aggiunto ammorbidente?) o il naso molto chiuso (e poco umido) che non permetteva di respirare serenamente...
Spesso le mamme caricano il comportamento dei figli di significati, e come non sentirsi smarrite davanti ad un bambino che rifiuta il seno così, da un giorno all'altro?
E' molto utile in questi casi tentare di interpretare questo rifiuto come una comunicazione del proprio figlio, e non come un rifiuto... Se il bambino non si riattacca in giornata, è possibile e molto probabile che si crei un ingorgo.
E' quindi necessario estrarre il latte o con un tiralatte o, più facilmente con le mani (lo si può raccogliere in una tazza pulita).
A volte aiuta offrirglielo in un bicchiere.

Per approfondire:
Cos'è lo sciopero del poppante? 
Quando il bambino "non vuole" poppare 

Puoi approfondire ulteriormente questo argomento contattando una Consulente de La Leche League consultando le pubblicazioni de La Leche League.