TUTTO QUELLO CHE AVREMMO VOLUTO SAPERE SULL’ALLATTAMENTO IN TANDEM: ASPETTATIVE, REALTÀ, EMOZIONI.

 

LLL allattamento in tandem

La pratica di allattare due bambini – non gemelli – contemporaneamente, sia portandoli entrambi al seno per la stessa poppata sia riservando a ognuno dei due (o più!) bambini momenti diversi, viene definita “allattamento in tandem” e può essere la naturale conseguenza di un allattamento che è proseguito durante il corso di una seconda (o terza, o quarta…) gravidanza. L’immagine di un neonato che poppa insieme al fratello o alla sorella più grande può provocare pensieri e opinioni discordanti: fratelli di età diverse che prendono il latte della mamma? Che sia un bene o un male? Rilassamento totale? Oppure… “povera mammina”? Se non hai mai vissuto o visto da vicino una mamma allattare in tandem, è facile avere aspettative più o meno lontane della realtà. Così è stato per noi. Abbiamo dunque deciso di condividere la nostra esperienza, e di raccontare le diverse sensazioni positive, negative e molto spesso anche contrastanti che abbiamo vissuto, completandole con le testimonianze di altre mamme.

 

  • Le aspettative

A volte il tandem è già nei piani della futura mamma bis, altre volte “capita”, nel senso che, una volta rimasta incinta, la mamma scopre di non sentirsi pronta a svezzare dal seno il suo bambino “grande” e decide di continuare ad allattarlo. Può capitare (anche in base all’età del bimbo e dal numero di poppate che fa in quel momento) che il bimbo o la bimba decida di lasciare il seno, così come può capitare che non abbia alcuna intenzione di smettere. Alcuni bambini più grandicelli che già sanno parlare e che decidono di continuare a poppare durante la gravidanza potrebbero informare la mamma del fatto che la sua produzione è diminuita: succede spesso, infatti, che, verso il quinto mese di gravidanza, la produzione di latte cali più o meno drasticamente. Si tratta, naturalmente, di un processo fisiologico, e lo stesso bambino, pochi mesi più tardi, potrebbe informare la mamma della comparsa del colostro; altri potrebbero “non fare una piega” e poppare come sempre.

Alcune testimonianze:

“Prima di rimanere incinta del secondo avevo un’amica che progettava di fare tandem, lo aveva proprio come obiettivo. Io pensavo “manco morta!” Poi è successo che siamo rimaste incinte insieme, lei è rimasta subito spiazzata dal dolore e dal fastidio e in 3 giorni ha svezzato il “grande” (questo a inizio gravidanza) con suo enorme rammarico. Io invece non ho provato un dolore insopportabile e quindi mi è sembrato naturale continuare per poi fare tandem.” Laura

“Allattando avevo provato solo una sensazione di grande amore e rilassamento. Pensavo che se era così bello con uno, sarebbe stato doppiamente bello con due.” Anne Kathryn

“Anche io mi ritrovo in questa “idea” idillica di un tandem fantastico. Nella mia testa, intendo. E chissà se resterà solo un’idea.” Annalisa

 

  • Dolore e fastidio durante la gravidanza

 È noto ormai che, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza, i capezzoli possano acquisire una sensibilità aumentata, circostanza che, in alcuni casi, può rendere spiacevole, doloroso o fastidioso l’allattamento:

“In gravidanza sentivo un po’ di nausea, e quando allattavo questa aumentava. Ma era così comodo allattare la grande, perché così dormivamo insieme a qualsiasi ora. Se mi sentivo molto stanca chiedevo “vuoi allattare?” a mia figlia di un anno e poco dopo eravamo insieme a fare il sonnellino del pomeriggio.” Anne Kathryn

“In gravidanza avevo molto fastidio, per questo ho ridimensionato le poppate solo all’ora della nanna.” Martina

“I primi mesi sentivo un po’ di fastidio ai capezzoli, ma era un fastidio sopportabile, e non avevo intenzione di svezzare il mio bambino. Negli ultimi mesi, invece, non provavo nessun tipo di disagio fisico ma ho iniziato a provare una sorta di fastidio “mentale” quando il bambino poppava molto a lungo.” Barbara

 

  • Dopo la nascita del fratellino o della sorellina: il rapporto con i cibi solidi

 Non è infrequente che, con l’arrivo del fratellino o della sorellina, il “grande” per un certo periodo perda del tutto o parzialmente l’interesse per i cibi solidi, che magari aveva mangiato di gusto fino a pochi giorni prima, e voglia invece poppare molto spesso e/o molto a lungo. Molte mamme si ritrovano a osservare fenomenali aumenti di peso del bimbo “grande”, anche di un kg o due in un mese, e potrebbero preoccuparsi. Questo aumento di peso è dato dalla qualità nutritiva del latte della sua mamma, che, nelle prime settimane dopo il parto, è un vero e proprio concentrato di nutrienti! La crescita, dunque, non è da ritenersi preoccupante, così come non è da ritenersi preoccupante l’improvviso disinteresse del bambino nei confronti dei suoi piatti preferiti: si tratta di un momento molto particolare della sua vita, e qualche regressione fa parte del gioco. Ben presto ricomincerà a mangiare come prima!

“Quando è nato mio figlio, la sorella più grande aveva 18 mesi. Non avrei mai pensato che lei avrebbe voluto allattare più di lui! Ha smesso di mangiare il cibo a tavola, ma vedevo che le sue guance sono diventate un po’ più piene. E faceva la cacca come un neonato, specialmente quando beveva il colostro!” – Anne Kathryn

“Il mio grande ha preso più di un kg il primo mese di tandem, poi si è “rimesso in carreggiata”. Solo i primi tempi e andata così. Non era più interessato al cibo solido e voleva solo la tetta, è andata avanti così per tutto il primo mese. Ed essendo il latte dei neonati una vera bomba i grandi prendono molto peso. Però poi si ridimensiona tutto.” – Barbara

 

  • Allattare il grande non dà lo stesso piacere di prima

 La Leche League è qui per te tandemDurante la gravidanza, la mamma che decide di continuare l’allattamento e di allattare poi in tandem può crearsi molte aspettative positive, e può immaginare l’allattamento dei suoi due (o più) bambini come un momento idilliaco. Molte mamme, però, una volta intrapreso questo percorso, si accorgono di provare un disagio più o meno intenso che in inglese è stato definito “nursing aversion” o “nursing agitation”: la sensazione provocata dal poppare del bimbo più grande può risultare molto fastidiosa, a volte si sente il bisogno di staccarlo o di limitare la durata delle poppate, e il fastidio può essere percepito più intensamente quando entrambi i bambini poppano contemporaneamente. Per fortuna non capita a tutte le mamme, ma è fondamentale sapere che, se capita, non si è le sole a provare questo fastidio (le cui cause sono ancora ignote). Se si prova disagio, parlare con una Consulente potrebbe essere di grande aiuto.

 

“Non riuscivo ad allattare tutti e due i bambini insieme come avrei voluto. Non trovavo mai una posizione giusta, e sentire tutti e due che ciucciavano era troppo. Come quando qualcuno che ami ti abbraccia ma rimane troppo tempo. Hai la sensazione di voler spingerli via. Volevo il mio spazio.” Anne Kathryn

“È sempre una scoperta spiacevole quella di provare sentimenti contrastanti. Scoprire che di colpo il bimbo che si è sempre allattato con piacere ora “dà fastidio” è una bella mazzata. Zeno ha 4 anni e mezzo e purtroppo io provo ancora quel fastidio, quindi facciamo poppate brevi. Sinceramente per me attaccarli in tandem vero e proprio, contemporaneamente, è stato terribile. L’ho fatto soprattutto i primi tempi per la nanna, ma la sensazione delle due suzioni diverse in contemporanea era simile a quella delle unghie sulla lavagna, non me lo aspettavo proprio. Quindi li ho attaccati insieme tutta la prima estate, poi ho spiegato a Zeno che sentivo fastidio e ci siamo organizzati per poppare a turno.”  Barbara

“La sensazione strana di allattare si è un pochino ridimensionata ma la mia aspettativa era molto diversa della realtà, in molte occasioni mi ha infastidita e persiste tutt’ora che ha quasi 4 anni e una volta a settimana circa mi chiede il seno.” Simona

“Pensavo di essere tra le poche e invece questa sensazione è molto comune. Le mie aspettative erano mooolto diverse. Lo sto provando adesso. In tandem proprio non ci riesco, io. E anche la grande di due anni e mezzo quando c’è la piccola attaccata non vuole attaccarsi. Ma cerco sempre, prima della nanna (pomeriggio e sera), di accontentarla perché me la chiede. Anche adesso mi fa una sensazione molto strana la sua suzione. Mi infastidisce. Ma ancora per qualche tempo tengo duro (visto che siamo nel bel mezzo di un trasloco e con la sorellina appena arrivata) e guardo i pro e il desiderio di mamma appagato anche così.” Martina

 

  • Le esigenze del fratellone/della sorellona

 Ritrovarsi improvvisamente con due figli piccoli da gestire per molte mamme è un bel colpo: ci si era adattate tanto bene ai nuovi ritmi della maternità e ora che entra in scena un neonato tutti quei ritmi e quegli equilibri sembrano essere saltati in aria! Il “grande” potrebbe essere percepito come molto richiedente. Questo capita indipendentemente dalla decisione di allattarli o no entrambi: l’arrivo di un fratellino o di una sorellina è un evento di una grandissima portata che necessita di tempo per essere compreso e assimilato, ed è comune a moltissime mamme la sensazione di ritrovarsi spaesate o di ricevere richieste eccessive da parte di entrambi i bambini. Chiedere una mano per alleviare il proprio carico di lavoro fisico e mentale è il primo passo per vivere in maniera più serena possibile questo momento così delicato.

“Io ricordo perfettamente l’entusiasmo che avevo quando ero incinta e quanto desiderassi che loro condividessero questo momento, ma quando poi Marghe (2 anni e mezzo) è arrivata in ospedale a conoscere sua sorella e mi ha chiesto il seno è stato subito strano, come avessi un adolescente che poppava!” Simona

“La mia grande di 18 mesi voleva allattare più del neonato! Era anche tesa, vedendomi con un altro bambino. Non si addormentava se lui era sveglio. Forse pensava “chissà cosa fanno questi due se io me addormento!” Anne Kathryn

 

  • La produzione di latte

La produzione di latte si adegua alla richiesta, dunque, se si allattano due bambini, il seno produrrà la quantità di latte richiesta dai due bambini. Il fratellone o la sorellona, poi, potrebbero rivelarsi aiutanti validissimi in quanto, con la loro suzione, possono stimolare un aumento della produzione: non è raro che il neonato che divide il seno con un fratello o una sorella vada incontro a un calo fisiologico di peso davvero irrilevante se non addirittura inesistente!

“Ogni volta mi aumenta nuovamente la produzione e (nonostante la piccola abbia 14 mesi e la produzione sia per lei calibrata) ricomincio a gocciolare per giorni e a sentirmi il seno teso! Oltretutto se ciuccia dopo cena facilmente fa la pipi nel letto di notte!” Simona

“La prima figlia ha dovuto lavorare tanto per stabilire la produzione di latte. Invece quando è nato suo fratello, ancora ciucciava lei quindi gli ha dato una mano. C’era sempre latte per tutti e due perché la grande era già esperta nella suzione!” Anne Kathryn

“Dante (il mio secondogenito) praticamente non ha avuto il calo fisiologico e non ha dovuto fare tutta la fatica che ha fatto Zeno i primi giorni per avviare la mia produzione di latte. In un certo senso si è trovato il lavoro già fatto” Barbara

 

  • Il legame tra fratelli ci scioglie il cuore!

Così come è importante parlare del possibile disagio provocato dall’allattare due bambini contemporaneamente, è doveroso sottolineare quanto questa esperienza possa essere dolce, tenera e gratificante. Molte mamme trovano che aver allattato entrambi i propri bambini abbia contribuito a rafforzare il loro legame, o che abbia comunque contribuito ad attenuare il fisiologico senso di spaesamento che può vivere il “grande”. Allattarli entrambi, inoltre, spesso rende le cose più semplici a livello organizzativo, la mamma può dedicarsi alla poppata del piccolo senza preoccuparsi che il grande possa farsi male o combinare qualche guaio mentre lei è ferma sul divano invitando anche lui o lei a poppare insieme al piccino.

“Io ho cercato di superare questo momento di disagio e devo dire che ora mi sciolgo quando arriva e mi dice “mamma, se Ines non ne vuole più posso ciucciare un po’ io?” oppure “mamma se ciuccio un po’ basterà per lei?” Lei ormai ha capito che non può ciucciare per più di qualche minuto altrimenti mi fa male, ed è molto sensibile ai bisogni della più piccola! Però solo dopo averlo provato comprendo bene il disagio che si può provare.” Simona

“I miei figli ora hanno 6 e 8 anni e hanno ricordi dell’allattamento. È una gran cosa da avere in comune, secondo me, e sentirli parlare di questi ricordi che condividono mi scalda il cuore.” Anne Kathryn

 

Puoi approfondire ulteriormente questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.