Negli ultimi anni c'è stato un grande aumento del numero di bambini cui è stato diagnosticato il reflusso gastroesofageo. In questi casi, l'allattamento non andrebbe interrotto. Sono stati condotti pochissimi studi sull'alimentazione dei bambini che soffrono di reflusso; tuttavia, è stato provato che i bambini con questo tipo di disturbo soffrono meno di reflusso notturno quando sono allattati.

Per reflusso gastroesofageo si intende il ritorno nell'esofago del contenuto dello stomaco.

I sintomi e le complicazioni di questo disturbo variano da paziente a paziente e possono comprendere:

difficoltà a deglutire, singhiozzo e ruttini frequenti, conati di vomito, frequente dolore o arrossamento della gola, sonno disturbato, pianto improvviso o inconsolabile, dolore acuto, inarcamento durante le poppate, rigurgito e vomito frequenti, vomito molte ore dopo il pasto, rifiuto del cibo o costante richiesta di cibo o bevande, aumento di peso rallentato, otiti frequenti, problemi respiratori compreso il broncospasmo, respiro faticoso, asma, bronchite, polmonite, apnea.

Quando allatti un bambino che soffre di reflusso gastroesofageo è importante ricordare prima di tutto le basi dell'allattamento: il bambino dovrebbe ricevere cibo a sufficienza, il bambino dovrebbe essere attaccato al seno nel modo efficace e nella giusta posizione.

Posizione da assumere per il bambino con reflusso gastroesofageo:

    • Il bimbo dovrebbe essere messo in una posizione tale che la gravità sia di aiuto nell'impedire al latte di tornare indietro.
    • Il bambino potrebbe preferire una posizione eretta.
    • Può essere di aiuto un marsupio per tenere il bambino a livello del seno sia da seduta sia camminando.
    • Prova ad allattare da coricata, tenendo il bambino davanti a te e appoggiandolo sul braccio in modo che sia leggermente sollevato.
    • Prova ad allattare su una sedia a sdraio o adagiata sui cuscini sul letto. Metti il bambino pancia contro pancia, con il volto rivolto al seno.

Alcuni bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo poppano al seno in maniera accettabile. Vogliono essere allattati e non chiedono alle mamme di poppare 24 ore al giorno.

Altri bambini che soffrono dello stesso disturbo imparano presto che l'atto di nutrirsi causa loro dolore e smettono di mangiare. Questi bambini possono trarre beneficio dalle tecniche di spremitura del latte in modo che la calata avvenga prima che il bambino cominci a succhiare; dall'essere allattati in differenti posizioni o mentre dormono; dall'eliminazione delle distrazioni; dal camminare mentre si sta allattando; da un bagno caldo; dal contatto pelle a pelle o dal massaggio infantile.

Altri bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo vogliono mangiare continuamente! Il latte infatti agisce come naturale antiacido ed è di conforto. In questo modo però, se il bambino si riempie troppo e supera la capacità del suo stomaco, i sintomi del reflusso possono peggiorare. Quando si ha a che fare con bambini di questo tipo, può essere meglio offrire loro solo un seno ad ogni poppata; poiché il seno non si svuota mai completamente, il bimbo avrà a disposizione un flusso meno copioso di latte che può essere di sollievo alla gola infiammata senza riempire troppo il suo stomaco. Alcune mamme hanno notato che anche il ciuccio può essere un modo per aiutare questi bambini (facendo attenzione ad una possibile confusione tra seno e tettarella). Ci può essere la tentazione di cambiare il modo con cui si alimentano i bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo, nella speranza che i sintomi migliorino: ma questo disturbo è una malattia diagnosticata dal medico, non è un problema di alimentazione. In molti casi, con il passare del tempo il disturbo si attenua.

Continuare ad allattare è fonte di molti benefici sia per il bimbo sia per la mamma poiché migliora lo state di salute, lo sviluppo e, cosa ancora più importante, rafforza il legame madre-figlio che potrà aiutarti a superare anche un momento difficile come questo.

Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.