Emily è nata in un "centro nascite". Tutti quelli che l'hanno vista o visitata pensavano che fosse assolutamente normale. L'abbiamo portata a casa dopo sole 12 ore.
Mia moglie, Rhonda, aveva già allattato con successo le nostre altre due figlie e intendeva fare lo stesso con Emily. Ma Emily poppava almeno tre ore ogni volta; sembrava che qualcosa non andasse bene.
Al controllo delle due settimane, Emily non aveva ripreso il peso della nascita. Il nostro pediatra ha detto che per alcuni bambini ci vuole un po' di tempo in più. Avevamo fiducia nell'allattamento materno, quindi abbiamo deciso di provare per un'altra settimana prima di provare qualcos'altro. Ma dopo un'altra settimana, Emily continuava a diminuire di peso. Infatti, era 450g meno del suo peso alla nascita.
Questa volta il medico disse che il latte di mia moglie era poco nutriente, che era acqua, e che dovevamo darle solo latte artificiale. Emily sembrava magra, affamata e malata e ci sentivamo male a vederla in quello stato. Non ci sembrava logico: perché non andava bene il latte di mia moglie? Aveva allattato le nostre altre due figlie, non avevano allergie, né otiti, e la loro crescita era sempre stata nella media o sopra la media.
Mia moglie fece qualche telefonata e fu indirizzata a una Consulente professionale (IBCLC) dell'allattamento. La nostra prima visita fu una rivelazione. La Consulente osservò Emily mentre poppava e riuscì subito a trovare il problema. Disse che Emily aveva la Sindrome di Pierre Robin, in parole povere, aveva un mento così sfuggente che non riusciva a succhiare bene. Dopo questa visita ci sentimmo molto meglio per quanto riguardava la nostra capacità ad aiutare Emily a migliorare.
La prima cosa che facemmo fu di comprare un tiralatte elettrico e cominciammo a usarlo subito, quando Emily aveva quasi 4 settimane.
Visite successive ai pediatri confermarono i sospetti della Consulente, che Emily avesse davvero la Sindrome di Pierre Robin.
Il tiralatte elettrico diventò il miglior amico di mia moglie. Riusciva a tirare latte sufficiente per poi allattare Emily con un tubicino. Inseriva questo tubo nella bocca di Emily assieme a una della sue dita per permettere a Emily di succhiare. Così riusciva ad ottenere i benefici alimentari del latte materno.
Mia moglie riusciva a svuotare tutti e due i seni insieme, e riusciva ad ottenere latte a sufficienza per Emily in circa dieci minuti.
Il tiralatte stava in una borsa comoda cosicché potevamo portarlo ovunque ci fosse una presa di corrente. Quando Emily aveva due mesi, siamo anche andati in campeggio e abbiamo usato un generatore portatile. Sia la mamma sia la bimba sono state bene e si sono divertite.
A sei mesi, il pediatra (naturalmente non il primo) esaminò la mandibola di Emily e disse che era cresciuta a tale punto che sarebbe probabilmente riuscita a poppare direttamente dal seno. Per alcune settimane, abbiamo cercato di insegnarle a prendere di nuovo il seno direttamente nella bocca. Abbiamo avuto parecchi momenti difficili e abbiamo dovuto continuare ad usare il tiralatte ancora mentre eravamo in questo periodo di transizione.
Finalmente, dopo molta resistenza, Emily ha ricominciato a poppare direttamente dal seno. Era un miracolo!
Oggi, Emily è una vivace bambina di due anni, ed sanissima: raramente è stata malata. Emily e le sue due sorelle maggiori adesso hanno un fratellino che è nato senza neanche un accenno della Sindrome di Pierre Robin. Siamo contenti di non dover ripetere tutto quello che abbiamo fatto con Emily, ma siamo anche contenti di aver avuto l'appoggio di persone che ci sono state di grande aiuto nei momenti di bisogno, affinché Emily potesse godere i benefici del latte materno.
William Loveless, Utah, USA
Tradotto da Sheri Khan