Per rispondere a questa domanda occorre fare prima alcune riflessioni. Il bambino è pronto a svezzarsi completamente dal seno? Accudire un bambino piccolo è un lavoro “a tempo pieno” e spesso capita che i bambini non lascino un momento di tregua, sono periodi molto faticosi.
Prova a riflettere sul fatto che tuo figlio sta crescendo grazie proprio alle tue cure, alla disponibilità nell'accudirlo e nell'offrirgli il seno... Insomma, grazie al tuo amore.
Per i bambini, il seno non risponde solo al bisogno di cibo: ha un effetto tranquillizzante, immunizzante, protettivo, oltre a favorire il contatto “pelle a pelle”, che fa sentire il bambino contenuto, protetto, amato. Allattando il cucciolo la mamma lo aiuta a crescere nella consapevolezza che essa è presente ogni volta che lui ha bisogno e questo è fondamentale per costruire la sua autostima e la sua autonomia. Riuscire ad allattare il proprio bambino/a e dargli/le le attenzioni di cui ha bisogno è un’esperienza che regala ai bambini tanto amore e serenità.
Inoltre occore pensare anche a questo: non è detto che il tuo bambino non si sveglierà più di notte quando non sarà più allattato. I neonati e i bambini piccoli si svegliano spesso di notte anche se non sono allattati! In questo caso, svezzandolo dovresti trovare modi nuovi per rispondere ai suoi risvegli: cullarlo, ninnarlo, tenerlo in braccio, cantargli una canzone... proprio di notte, quando si è più stanchi!
La natura ha donato alle mamme un gesto semplice: attaccare i bambini al seno, magari per qualche minuto perché poi si addormentano soddisfatti. Tenendolo vicino a te di notte questo gesto risulterà più semplice e più facile e ti costerà meno fatica. Ovviamente è necessario fare queste premesse perché a volte le mamme confondono la stanchezza di avere un figlio piccolino con la stanchezza “da allattamento” che è più un mito che una realtà.
Se invece desideri comunque svezzarlo completamente, considera che lo svezzamento è un processo graduale, non qualcosa che - potendo scegliere - si fa dall'oggi al domani. Uno svezzamento brusco può essere fisicamente ed emotivamente traumatico e in genere non è una buona soluzione ne’ per te ne’ per tuo figlio. L'ideale sarebbe "svezzare dolcemente e con amore": provando cioè a togliere una poppata per volta iniziando da quella più semplice, uscendo magari più spesso se ciò è possibile, cambiando qualche abitudine e sostituendo le poppate con una maggior dose di coccole, eventualmente offrendo qualcosa da bere e mangiare in sostituzione, facendosi aiutare dal papà e rispettando i tempi del tuo bambino con sensibilità e attenzione.
Ovviamente in questo periodo dovrai fare attenzione alla produzione di latte perché saltando una o più poppate potresti trovarti ad affrontare un ingorgo. La produzione - anche nel secondo anno di vita del bambino - è spesso molto più elevata di quanto una mamma immagini. Svuotare spesso e poco il seno (abbastanza per alleviare l'eventuale tensione) potrà aiutarti a gestire la quantità di latte ancora prodotta fino alla sua scomparsa. L'assunzione di farmaci per bloccare la produzione ipofisaria solitamente dopo i primi mesi di vita non sortisce grandi risultati.
Abbi fiducia nella tua capacità di essere madre e di capire il tuo bambino, allo stesso modo di come hai avuto fiducia finora nella tua capacità di allattarlo e accudirlo!
Puoi approfondire tutti questi aspetti contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League, in particolare il libri "Allatti ancora?" e "Sogni d'oro".