Se il bimbo dorme molto, non fa un numero sufficiente di poppate al giorno e si addormenta spesso mentre è al seno, è importante capire come si è svolto il parto e se l’attacco al seno è realmente adeguato.

Alle volte, la somministrazione di farmaci durante il travaglio o la fase espulsiva, oppure patologie come l’ittero, possono rendere il bambino particolarmente sonnolento. Un attacco poco adeguato, con conseguente flusso di latte più scarso, possono far perdere l’interesse al bambino, e sfociare in sonnolenza. Anche la montata lattea può rendere più difficoltoso l’attacco al seno (il seno è più “pieno” e quindi più difficile per il bambino attaccarsi in maniera corretta) con conseguente perdita di interesse.

Questi ed altri motivi possono far sì che il bimbo risulti troppo sonnolento e non assuma una quantità adeguata di latte nelle 24 ore. È quindi molto importante assicurarsi che il piccolo faccia almeno una decina di poppate attive al giorno, così da nutrirsi al meglio.

Questa è una delle rare situazioni in cui è suggerito di guardare l’orologio perché non siano distanziate troppo le poppate, lasciando dormire il bambino. L’allattamento in questo contesto è “ad offerta” della madre, vista la scarsa richiesta da parte del bambino. Un bambino che non assume latte a sufficienza, infatti, tende ad avere meno energie e a dormire di più. Ma se le energie scarseggiano, farà anche più fatica a poppare in modo efficace, creando un circolo vizioso e cadendo in una sorta di “letargia”. Questa situazione va scoraggiata il più possibile. Vedi anche Come fare a svegliare e tenere attivamente al seno un bambino sonnolento?

Puoi approfondire ulteriormente questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.