• Caffeina/caffè e allattamento

    LA CAFFEINA AVRÀ EFFETTI SUL MIO BAMBINO?LLL caffeina

    Tante mamme ci chiedono se la tazza di caffè o di té che prendono al mattino possa avere degli effetti sui bambini allattati.

     

    Può essere rassicurante sapere che è improbabile che il consumo di moderate quantità di caffeina (o teina) abbia effetti sul tuo bambino nato a termine e sano, specialmente dopo i primi mesi. Nella maggior parte dei casi, il bambino riceve solo quantità moderate di caffeina, circa l'1,5% della dose materna. (Mohrbacher, 2020, pag. 566).

    L'European Food Safety Authority (Autorità europea per la sicurezza alimentare) (2020) afferma che l’assunzione giornaliera di 2 tazze di caffè (200 mg di caffeina) è sicura in allattamento. I Centers of Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi affermano che 300 mg o meno al giorno, 2-3 tazze di caffè, sono accettabili.

    (NdR: Una tazzina di caffè preparato con la moka contiene circa 100-150 mg di caffeina, a fronte di 60-80 mg contenuti in una tazzina di caffè espresso.)

    Tuttavia, la caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale, quindi può essere utile prendere in considerazione quanto segue:

     

    IL MIO BAMBINO HA PIÙ PROBABILITÀ DI ALTRI DI REAGIRE ALLA CAFFEINA?

    I bambini prematuri, sotto i sei mesi, o che hanno altri problemi di salute, hanno più probabilità di mostrare sintomi, perché impiegano più tempo per eliminare la caffeina dal loro corpo. (Hale 2019).

    I livelli di caffeina raggiungono il picco nel latte da una a due ore dopo l'ingestione.

     

    QUALI SINTOMI POTREBBE AVERE IL MIO BAMBINO?

    I bambini che stanno reagendo all'assunzione di caffeina possono essere insolitamente irritabili, nervosi o svegli. Potrebbero avere più difficoltà a rimanere addormentati.

     

    QUALI ALTRE BEVANDE E ALIMENTI POSSONO CONTENERE CAFFEINA?

    La caffeina si trova in molti alimenti e bevande oltre al caffè e al té:

    • Cibi/bevande:
        • Cacao/cioccolato
        • Caffè (il caffè decaffeinato contiene il 3% di caffeina)
        • Té (té nero, té verde e altri té alle erbe. Il té verde Matcha contiene molta più caffeina degli altri té verdi. Alcuni té sono senza caffeina).
        • Bevande energetiche
        • Bibite gassate
        • Sport drinks
        • Acqua aromatizzata
    • Farmaci (da banco e su prescrizione):
        • Antidolorifici - Compresse per i dolori mestruali
        • Integratori per la perdita di peso

    La caffeina porebbe non essere indicata in etichetta se si trova naturalmente nel cibo o nella bevanda.

     

    Altre fonti di caffeina che possono apparire su un'etichetta sono:

        • Guaranà
        • Yerba Mate
        • Noci di cola/Cola

    (Reyes, Cornelis 2018)

     

    Un elenco aggiornato del contenuto di caffeina negli alimenti e nelle bevande è elencato qui. https://cspinet.org/eating-healthy/ingredients-of-concern/caffeine-chart

    Se hai il dubbio che un prodotto contenga caffeina, controlla l'etichetta, se è disponibile. Alcune bevande come caffè, té e cola contengono sempre caffeina, a meno che non siano etichettate diversamente.

     

    QUANTA CAFFEINA POSSO CONSUMARE IN SICUREZZA?

    Fino a 200-300 mg di caffeina, o circa 2-3 tazze di caffè, sono considerati sicuri durante l'allattamento (EFSA, 2020; CDC, 2020). Secondo la Mayo Clinic, una tazza media di caffè da 226 g (8 once) contiene 95-165 mg di caffeina e una tazza di té nero da 226 gr (8 once) può contenerne 25-48 mg.  La forza del caffè (o di altre bevande che contengono caffeina) può essere diversa secondo il tipo, quindi può essere utile controllare le dimensioni della porzione e le etichette nutrizionali, prima di bere.

     

    COSA POSSO PROVARE A FARE SE PENSO CHE IL MIO BAMBINO STIA REAGENDO ALLA CAFFEINA?

    Se sospetti che il tuo bambino stia reagendo all'assunzione di caffeina, potresti sospendere l’uso delle bevande che la contengono, assumendo bevande senza caffeina per due o tre settimane (Mohrbacher 2020). Questo darà abbastanza tempo al tuo corpo di smaltire la caffeina e potrai giudicare se la caffeina stia influenzando il tuo bambino. È meglio ridurre l'assunzione di caffeina lentamente, dato che si può avere mal di testa se si smette troppo in fretta. Quando i bambini diventano più grandi, possono essere meno influenzati dalla caffeina.

     

     

    BIBLIOGRAFIA

    Hale, T. W. (2019). Medications & Mothers’ Milk. New York, NY: Springer Publishing Company, LLC. 2019

    Mayo Clinic Staff. (n.d.). Caffeine content for coffee, tea, soda and more. Retrieved from https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/nutrition-and-healthy-eating/in-depth/caffeine/art-20049372

    Mohrbacher, Nancy. Breastfeeding Answers: A Guide for Helping Families, Second Edition, Nancy Mohrbacher Solutions, Inc. 2020

    European Food Safety Authority (EFSA), Parma, Italy, Scientific Opinion on the Safety of Caffeine, EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition, and Allergies (NDA)2 

    https://www.efsa.europa.eu/sites/default/files/consultation/150115.pdf 
    (visitato l'11 giugno 2021)

    CDC, Maternal Diet, October 2020 https://www.cdc.gov/breastfeeding/breastfeeding-special-circumstances/diet-and-micronutrients/maternal-diet.html (visitato l'11 giugno 2021)

    Infant Risk Center at Texas Tech University Health Sciences Center, Breastfeeding, Caffeine, and Energy Drinks, April 2021 https://www.infantrisk.com/content/breastfeeding-caffeine-and-energy-drinks (visitato l'11 giugno 2021).

    Healthline, How Much Caffeine Is in Decaf Coffee? Settembre 2018
    https://www.healthline.com/nutrition/caffeine-in-decaf (visitato l'11 giugno 2021)

    Center for Science in the Public Interest, Caffeine Chart, Dicembre 2020-Febbraio 2021 https://cspinet.org/eating-healthy/ingredients-of-concern/caffeine-chart (visitato l'11 giugno 2021)

     

    Articolo originale pubblicato su https://www.llli.org/breastfeeding-info/caffeine/
    Traduzione e adattamento di Roberta Voltazza e Elena Fumagalli
    Giugno 2021

  • Che cosa vuol dire "Sonno normale" del neonato e del bambino?

    • I neonati non hanno un ritmo regolare – si svegliano spesso di notte e di giorno – mentre affrontano la crescita più veloce della loro vita. [1]
    • Il fabbisogno di sonno giornaliero totale di un neonato varia da bambino a bambino – uno studio ha trovato una gamma che va dalle 9 alle 19 ore! [2] – e non c ‘è modo di prevedere di quanto sonno *questo* bambino avrà bisogno.
    • Tra uno e 4 mesi, i neonati iniziano a consolidare il loro sonno,[3] connettendo brevi sonnellini separati in segmenti più lunghi. I ritmi della madre aiutano a stabilire i ritmi del bambino. [4]
    • A 3 mesi, circa i 2/3 dei bambini hanno iniziato a consolidare il sonno, anche se la metà di loro regrediscono. [5] (La biologia funziona quasi sempre con 2 passi avanti e uno indietro.)
    • A un anno, circa la metà dei bambini ha ancora bisogno di essere rassicurato dal genitore almeno una volta a notte la maggior parte delle notti. [6]
    • La maggior parte dei ricercatori definisce “dormire durante la notte” il dormire da mezzanotte alle 5 del mattino. [7]
    • Considerata la percentuale di bambini che “non dorme” durante la notte e l’effetto negativo che il sonno ininterrotto ha sull’allattamento, uno studio ha suggerito che le madri trarrebbero beneficio da un’aspettativa più realistica sul normale ritmo di sonno del bambino. [8]
    • Gli adolescenti riescono a dormire in qualsiasi situazione, anche se non hanno subìto alcun “addestramento” al sonno.

    È tutto molto bello, ma ci sono modi per far scivolare il bambino in qualcosa di più vicino al coma adolescenziale notturno ed un po’ più velocemente? Beh, più o meno.

     

    ACCOMPAGNARE IL BAMBINO VERSO UN SONNO CONSOLIDATO IN MODO GENTILE E DOLCE

    I ritmi di sonno dei neonati variano enormemente, ma nel complesso, considerate che il vostro bambino di meno di sei mesi è praticamente impossibile da persuadere. I bambini fanno tutto da soli, nella misura in cui ne sono in grado, per comprendere la differenza tra giorno e notte e creare intervalli più lunghi tra le poppate notturne. Ma ci sono strategie che possono aiutare sia voi che il vostro bambino nel primo semestre o giù di lì.

    In linea di massima:

    • Riposa di più durante il giorno. Il sonno non è qualcosa che si possa cambiare nel giro di poco. Quindi considera i vostri pisolini un aiuto essenziale per notti migliori.
    • Impara ad allattare da sdraiata. È una strategia di sopravvivenza fondamentale per le neomamme. Fai pratica durante il giorno; le 2 di notte non sono un buon momento per imparare una nuova abilità. (prepara prima il letto, non il divano: il divano presenta un serio rischio di soffocamento se ti addormenti allattando.)
    • Se il vostro bambino va all’asilo, o sei tu hai ricominciato a lavorare, ricorda che la vicinanza notturna e il contatto con il corpo sono un modo importante per riconnettersi e mantenere la produzione di latte. Le poppate notturne sono molto più di un semplice trasferimento calorico.

    Alcune idee prima di andare a letto:

    • Occupati dei tuoi impegni all’inizio della giornata, non adesso! Probabilmente tu e il tuo bambino dormirete meglio se vi prendete un po’ di tempo per rilassarvi prima di andare a dormire.
    • “Indossa” il tuo bambino per una passeggiata serale attorno a casa, o anche solo per uscire dalla porta e fare alcuni respiri profondi. C’è qualcosa di magicamente calmante per la mamma e il bambino nel passare un po’ di tempo fuori.
    • Concediti una mezz’ora di relax prima di andare a letto. Vai a letto prima (sì, puoi davvero). Non cercare di fare tutto quello che facevi prima che la maternità si prendesse una grossa fetta della tua giornata. Rilassarsi alla fine giornata è quasi altrettanto prezioso che essere realmente addormentata.
    • Tieni il bambino nelle vicinanze mentre chiudi la giornata; i rumori e le conversazioni della vita normale tendono ad aiutare il bambino a dormire.
    • Coccola molto il tuo bambino prima di andare a dormire. Appoggiarti sulla schiena (in posizione semisdraiata) con il bambino appoggiato sul petto facilita il rilascio di ormoni calmanti in entrambi. [9]
    • Approfitta interamente degli ormoni dell’allattamento e allatta il bambino per addormentarlo. No, non lo stai rovinando; i bambini sono progettati per addormentarsi al seno. [10] Al contrario, il latte in più al momento della nanna allungherà di un po’ l’intervallo.
    • Allatta il tuo bambino su un tappetino sottile e adagialo su quel tappetino. Il fatto che la superficie non cambi può aiutare.
    • Se tieni il tuo bambino fra le braccia per circa 20 minuti dopo che ha chiuso gli occhi, c’è una possibilità molto più elevata che non si aprano di nuovo non appena lo poserai.

    Dai sei mesi circa, (ma su un calendario unico per ogni bambino), diventa possibile creare veri e propri metodi di persuasione gentili. Ricorda sempre che la maggior parte delle cose nella vita sono due passi avanti e uno indietro. Se lo sforzo sembra troppo, torna indietro e riprova fra qualche giorno o qualche settimana.

    Ecco alcuni suggerimenti:

    • Conserva nel tuo repertorio tutti i suggerimenti detti più sopra.
    • Inizia una routine prevedibile per andare a dormire - “spazzolare” le gengive o i denti con un panno umido, leggere insieme, cantare le canzoni preferite, tutte in modo tranquillo e nello stesso ordine.

    Alcune idee per poppate più brevi:

    • Fai scivolare un dito nell’angolo della bocca del tuo bambino addormentato o quasi addormentato per far scivolare fuori il capezzolo, magari lasciando il dito nella bocca del tuo bambino per succhiare ancora.
    • Gira il bambino sulla schiena e “mettiti a cucchiaio” dopo una poppata più breve.

    Idee per ridurre le poppate:

    • Indossa qualcosa che renda più difficile tirare fuori il seno, dando rassicurazioni mentre ritardi leggermente l’allattamento. È un modo per dire: “Sono qui, ma la poppata richiede un po’ di tempo.” Il tuo bambino più grande potrebbe decidere che non vale la pena aspettare e potrebbe accontentarsi di una coccola.
    • Prova con delle carezze e dei suoni confortanti e rilassanti quando senti che il tuo bambino si sta risvegliando. A volte basta prevenire il risveglio completo. (A volte no).
    • Girati e voltagli le spalle dopo l’allattamento. Sei ancora lì, ma il tuo seno no.
    • Se hai un partner, lascia che sia lui o lei a cantare, coccolare, dormire accanto al tuo bambino.
    • Esci brevemente la sera – a partire da pochi minuti all’esterno e aumentando l’uscita col tempo, per esempio, per una spesa veloce – e fai in modo che il tuo partner o chi ti sostituirà si occupi della nanna. I bebé e i bambini piccoli sono molto bravi a riconoscere la realtà e la finzione, e se sei in casa lo sapranno. Solo, non stare lontano a lungo la prima volta. Può aiutare il tuo bambino imparare che anche l’alternativa alla tua presenza può essere altrettanto dolce.

    I bambini di 9 mesi di solito attraversano una fase di risvegli più frequenti. [11] È una regressione temporanea e perfettamente normale, lungo questo percorso.

    Man mano che la comprensione di tuo figlio cresce, puoi aggiungere una certa logica a queste strategie di persuasione:

    • Allatta per alcuni minuti una volta che il bambino è a letto, quindi interrompi la poppata e allontanati per qualche istante, spiegando che hai bisogno di un fazzoletto di carta o devi mettere via qualcosa, quindi torna indietro e offriti di continuare. A poco a poco, quelle pause possono allungarsi, puoi lasciare la stanza, e ad un certo punto il tuo piccolo sarà addormentato quando avrai tolto i vestiti dalla lavatrice o lavato pentole e padelle, fiducioso che tornerai. Ma durante il processo, mantieni sempre la tua promessa e torna da lui. Questo è ciò che ti rende affidabile.
    • Spiega che vi concederete questi momenti durante il giorno ma solo una volta (o non lo farete affatto) di notte.
    • Inventa una canzone da cantare durante le poppate notturne e interrompi quando la canzone finisce (anche se alcuni piccoli se ne accorgono e dicono “Non cantare!”)
    • Considera l’ipotesi di mettere un materasso sul pavimento vicino al tuo letto.
    • Se il tuo bambino sa già camminare e dorme in una stanza separata, puoi dirgli che può raggiungerti nel lettone quando vuole. Ad un certo punto tuo figlio deciderà che non ne vale la pena e tornerà a dormire.

    Alcune famiglie potrebbero trovare più semplice e rassicurante condividere una stanza ben oltre quel primo anno. Se senti che questo approccio funziona per voi, non preoccuparti di ciò che la nonna o il tuo amico pensano. Madri e bambini hanno condiviso il sonno in tutto il mondo e nel tempo. E per ogni bambino, alla fine, passa.

    --------------------------------------------

    Per maggiori informazioni sul sonno infantile, vedi Sogni d’Oro: strategie per il sonno della famiglia con un bambino allattato, edito da La Leche League Italia, 2019. Immergiti nella sua lettura dove preferisci; dà informazioni sulla fisiologia del sonno a tutte le età, dettagli su come rendere sicuri i sonnellini, la scienza che supporta queste informazioni, come soddisfare i propri bisogni di sonno, quelli del partner, l’addestramento al sonno, parlare con il proprio medico e molto di più.

    Per sostegno sull’allattamento, trovi qui una Consulente de La Leche League.

     

    Approfondimenti

    [1] Jenni, Oskar G., and Mary A. Carskadon. “Normal human sleep at different ages: Infants to adolescents.” SRS basics of sleep guide (2005): 11-19;

    [2] Coons, Susan, and Christian Guilleminault. “Development of sleep-wake patterns and non-rapid eye movement sleep stages during the first six months of life in normal infants.” Pediatrics69, no. 6 (1982): 793-798;

    [3] Moore, Terence, and L. E. Ucko. “Night waking in early infancy: Part I.” Archives of disease in childhood 32, no. 164 (1957): 333;

    [4] McKenna, James J., and Sarah S. Mosko, “Sleep and arousal, synchrony and independence, among mothers and infants sleeping apart and together (same bed): an experiment in evolutionary medicine.” Acta Paediatrica 83 (1994): 94-102;

    [5] Moore, Terence, and L. E. Ucko, op. cit;

    [6] Goodlin-Jones, Beth L., Melissa M. Burnham, Erika E. Gaylor, and Thomas F. Anders. “Night waking, sleep-wake organization, and self-soothing in the first year of life.” Journal of developmental and behavioral pediatrics: JDBP 22, no. 4 (2001): 226;

    [7] Adams, S. M., D. R. Jones, A. Esmail, and E. A. Mitchell. “What affects the age of first sleeping through the night?” Journal of paediatrics and child health 40, no. 3 (2004): 96-101;

    [8] Pennestri, et al., op cit. [34] France, Karyn G., Neville M. Blampied, and Jacqueline MT Henderson. “Infant sleep disturbance.” Current Paediatrics 13, no. 3 (2003): 241-246;

    [9] Uvnäs Moberg, K., and Danielle K. Prime. “Oxytocin effects in mothers and infants during breastfeeding.” Infant 9, no. 6 (2013): 201-206;

    [10] Uvnäs Moberg, Prime, ibid;

    [11] Elias, Marjorie F., Nancy A. Nicolson, Carolyn Bora, and Johanna Johnston. “Sleep/wake patterns of breast-fed infants in the first 2 years of life.” Pediatrics 77, no. 3 (1986): 322-329.

  • I Sette Punti del Sonno Sicuro

    Si rispettano i Sette Punti del Sonno Sicuro quando c'è:

     

    • Madre non fumatrice (e genitori che preferibilmente non fumano in casa) [1]
    • Madre sobria (non assume droghe, alcool o farmaci che causino sonnolenza) [2]
    • Allattamento a richiesta giorno e notte
    • Bambino sano e nato a termine
    • Bambino in posizione supina quando non allattato [3]
    • Bambino non accaldato, [4] né fasciato per consentire libertà di movimento
    • Una superficie sicura

     

    Che cos’è una superficie sicura?

    • Abbastanza solida da permettere al bambino di sollevare la testa e di non rotolare nell’avvallamento creato dal corpo di chi condivide il letto con lui
    • Non ha bordi affilati, spigoli né cose che penzolino o che si possono aggrovigliare, come cordini, nastri, sciarpe, elastici o cavetti del cellulare o del pc
    • Nessuna fessura che possa intrappolare il bambino
    • Bambino non troppo vicino al bordo del letto
    • Non ha coperte pesanti che potrebbero coprire la testa del bambino, o cuscini morbidi dentro i quali il bambino potrebbe spingersi.

     

    Perché il bambino allattato è uno dei sette standard?

    I bambini nutriti con la formula sono già al doppio del rischio di SIDS, [5] e nel letto con la madre potrebbero anche essere più a rischio di soffocamento.

    Le madri che allattano assumono naturalmente nel letto una posizione “a guscio”, cioè la mamma è sdraiata su un lato con le ginocchia piegate ed il bambino trova posto nella “baia” protetto tra il braccio e la coscia. E un bambino allattato vuole naturalmente rimanere lì. [6] Quegli stessi comportamenti non sono ugualmente automatici per una madre e un bambino nutrito con il biberon. (Se il tuo bambino prende qualche aggiunta ma preferisce il seno, e posizioni naturalmente il bambino in quel “guscio” per dormire protetto, soddisfi il punto sull’allattamento).

    Puoi trovare maggiori dettagli sui Sette Punti del Sonno Sicuro nei primi due capitoli del libro “Sogni d’Oro” edito da La Leche League Italia.

    --------------------------------------------

    Per maggiori informazioni sul sonno infantile, vedi Sogni d’Oro: strategie per il sonno della famiglia con un bambino allattato, edito da La Leche League Italia, 2019. Immergiti nella sua lettura dove preferisci; dà informazioni sulla fisiologia del sonno a tutte le età, dettagli su come rendere sicuri i sonnellini, la scienza che supporta queste informazioni, come soddisfare i propri bisogni di sonno, quelli del partner, l’addestramento al sonno, parlare con il proprio medico e molto di più.

    Per sostegno sull’allattamento, trovi qui una Consulente de La Leche League

     

     

    I punti del Sonno Sicuro 2023

     

    Approfondimenti

    [1] Moon, Rachel Y., and Task Force on Sudden Infant Death Syndrome, “SIDS and other sleep-related infant deaths: evidence base for 2016 updated recommendations for a safe infant sleeping environment.” Pediatrics 138, no. 5 (2016): e20162940.

    [2] Moon, Rachel Y., and Task Force on Sudden Infant Death Syndrome, ibid.

    [3] Moon, Rachel Y., and Task Force on Sudden Infant Death Syndrome, ibid.

    [4] Moon, Rachel Y., and Task Force on Sudden Infant Death Syndrome, ibid.

    [5] Hauck, Fern R., John MD Thompson, Kawai O. Tanabe, Rachel Y. Moon, and Mechtild M. Vennemann. “Breastfeeding and reduced risk of sudden infant death syndrome: a meta-analysis.” Pediatrics 128, no. 1 (2011): 103-110.

    [6] McKenna, James J., Helen L. Ball, and Lee T. Gettler. “Mother–infant cosleeping, breastfeeding and sudden infant death syndrome: what biological anthropology has discovered about normal infant sleep and pediatric sleep medicine.” American Journal of Physical Anthropology: The Official Publication of the American Association of Physical Anthropologists 134, no. S45 (2007): 133-161.