Essendo La Leche League un’organizzazione internazionale, le Consulenti italiane hanno più volte cercato informazioni da fonti scientifiche internazionali sul problema della miopia, e più volte è stato sottolineato che non sono stati effettuati studi perché il problema non esiste. Vista però l’importanza di affrontare questo tema in Italia, soprattutto perché le mamme ci hanno interpellato varie volte sull’argomento, abbiamo cercato di raccogliere informazioni e testimonianze attingendo a fonti scientifiche italiane, le uniche disponibili. Queste informazioni ci fanno capire che la miopia non è una controindicazione per l'allattamento, anche se durante il decorso post-parto può verificarsi un edema transitorio che peggiora temporaneamente la vista.
Durante i contatti avvenuti negli anni seguenti con altre Consulenti e mamme, divenne evidente che alcune donne(non solo quelle miopi, ma anche quelle che hanno problemi di presbiopia, astigmatismo e altri difetti, nonché quelle che fino a quel momento vedevano benissimo) possono avere problemi diversi con la vista, a volte preoccupanti, in quei primi giorni dopo la nascita del figlio: ma può succedere anche se non allattano. Le cause e gli effetti, comunque transitori di natura, sono dovuti ai grossi cambiamenti ormonali di quel periodo, e non direttamente all'allattamento, conseguenza naturale del parto. Il testo per operatori di N. Mohrbacher e J. Stock, Allattamento al seno: il libro delle Risposte(La Leche League Italia2006) afferma: “A volte la donna miope riscontra un peggioramento nella sua miopia dopo alcuni mesi di allattamento. La miopia, per tutto l’arco della vita, è soggetta a un aggravamento progressivo, e questo non si verifica solo nella donna che allatta, ma anche, nella stessa proporzione, nelle donne che non hanno allattato o in quelle di pari età che non hanno figli. Inoltre, nell’immediato puerperio si verifica talvolta un peggioramento dell’acuità visiva, dovuto a situazioni temporanee di edema; questi casi hanno natura transitoria. Pertanto, allo stato attuale delle conoscenze, per la madre miope non ci sono motivi per astenersi dall’allattamento al seno”.
E non bisogna dimenticare che ogni donna è diversa! La grande maggioranza delle donne non sperimenta nessuno di questi problemi. Ognuno di noi reagisce in modo diverso, e ogni gravidanza o figlio ci trova diversi.
Le seguenti testimonianze rappresentano questa varietà di esperienze.
Quando, dopo tre giorni dal parto cesareo, cominciai a togliermi il latte per la mia bimba nata prematura, con grande spavento mi accorsi che entro poche ore la mia vista era molto disturbata e gli occhiali non miglioravano assolutamente la mia difficoltà visiva. Il ginecologo mi disse: "Se avessimo saputo che eri miope non ti avremmo fatto allattare"; ma io volevo allattare, ho continuato a togliermi il latte e, nel giro di un mese la vista mi è tornata uguale a prima. Ora so che è normale che l’allattamento possa temporaneamente alterare la visione.
A.U.– Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 1999
Quando ho iniziato ad osservare che la mia vista (già ero miope) peggiorava (ed in molti dicevano "è l’allattamento"), ho chiesto ad una Consulente l’opuscolo sulla miopia, e l’ho letto: in esso si nega qualsiasi relazione fra miopia ed allattamento.
Però la mia vista calava ancora. Ho pensato "Aarà la stanchezza", e sono andata avanti.
Quando però mi sono accorta che ci vedevo sempre meno, ho iniziato a dubitare di quanto scritto nell’opuscolo, e sono finalmente andata da un oculista, che mi ha detto che la mia vista forse sembrava calata, ma il mio difetto di vista era rimasto lo stesso (-0,50 diottrie a sinistra, -0,25 a destra): io sono leggermente miope, tanto quanto lo ero prima. Come è possibile, se io vedo peggio? Ecco la spiegazione dell’oculista: quello che è cambiato è certamente la "capacità di accomodamento" dei miei occhi, cioè la capacità degli occhi di compensare (con la muscolatura) un difetto della vista, alterandolo. Questa diminuzione della capacità di accomodamento era senza dubbio dovuta all’allattamento (anche mia madre diceva che "Allattando la miopia aumenta, ma poi torna a diminuire") ma fortunatamente è temporanea: sono muscoli stanchi, che quando si smette di allattare si riposano e tornano a lavorare quanto prima.
Insomma, la sostanza è che senza occhiali (non li ho quasi mai portati) ci vedo meno di prima (è come se vedessi con tutto il mio difetto di vista, senza attenuazioni), ma con gli stessi occhiali di prima vedo bene quanto prima, e quando non allatterò più tornerà tutto come prima; quindi sì, è vero che non c’è relazione tra aumento della miopia ed allattamento come diceva l’opuscolo, ma fra la visione senza occhiali della miope ed allattamento una relazione c’è: si può vedere peggio di prima, anche parecchio. L’importante è portare gli occhiali, ed anche la certezza che è una cosa soltanto temporanea.
M.A.– Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 1999
Ho una miopia molto elevata (-10 occhio destro e -13 occhio sinistro) e un cheratocono alla cornea. Per questo mi è stato proibito di allattare i miei primi 2 figli. Quando l’oculista mi ha detto che potevo allattare, visti i nuovi orientamenti, mi sembrava troppo bello, ma impossibile. Poi sono andata ad un incontro della Lega per l’allattamento e grazie anche all’opuscolo sulla miopia mi si sono dileguati tutti i dubbi. Ho allattato mio terzo figlio e la miopia non mi ha dato problemi. Grazie agli incontri de La Leche League, che mi hanno aiutata tanto ad essere più serena e consapevole.
G.S.D.– Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 1999
Vorrei raccontarvi la mia esperienza di madre che ha allattato pur essendo piuttosto miope. Infatti porto gli occhiali dall’età di sei anni e mi mancano all’incirca 5 diottrie per occhio!
Dal 1994 non ho più cambiato i miei occhiali, eppure nel 1995 ho avuto mia figlia e l’ho allattata per un anno. Qualche mese dopo aver concluso l’allattamento sono andata a farmi dare un’occhiata(!) ed è risultato che non avevo perso nulla della mia vista, e dire che un oculista da me interpellato mi aveva consigliato di non allattare per più di tre mesi. Non riesco neanche a pensare a quello che avrei perso se gli avessi dato retta.
Nel tempo molte donne sono state messe di fronte ad una drastica alternativa: o allattare o continuare a vederci come prima.
Non c’è bisogno di essere cosi drastici però, dal momento che anche lo studio continuo può far abbassare la vista, senz’altro molto più di frequente che l’allattamento al seno, eppure nessuno ci ha mai detto di non studiare!
Infatti ad abbassare la vista contribuiscono molto di più lo stress e le cattive abitudini nell’atto della visione.
I.A.– Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 99
Questa è la mia storia di mamma con una miopia molto elevata, che non ha esitato ad allattare malgrado diversi pareri discordi. Durante la gravidanza ero ormai convinta che non avrei mai potuto allattare al seno il mio bambino a causa della mia forte miopia (circa 15 diottrie compreso l'astigmatismo). Ma al settimo mese di gravidanza il caso ha voluto che, mentre frequentavo il corso preparato al consultorio della mia zona, sono venuta a conoscenza dell'esistenza de La Leche League. Ho pensato che forse loro avrebbero potuto darmi un parere. Così alcuni giorni dopo ho telefonato e ho parlato con una persona molto gentile che mi ha rassicurato dicendomi che avevano prova di diverse persone con miopia molto elevata che avevano allattato senza avere avuto problemi. Mi sono in seguito rivolta ad un professore universitario che aveva condotto degli studi in passato proprio sulla relazione fra allattamento e forte miopia.
La visita dell'oculista ha fugato ogni mio dubbio in proposito. Infatti il problema dell'allattamento al seno sussiste solo in alcuni casi di lesioni alla retina, visto che allattare richiede parecchie energie (e nemmeno su questo le opinioni sono tutte concordi – vedere articolo che segue. NdR). In ogni modo il problema esiste anche durante la gravidanza perché il feto richiede molte sostanze nutritive ed inoltre il corpo della mamma è sottoposto a tante modificazioni non indifferenti, di tipo fisico e ormonale.
Al terzo mese di allattamento mi sono rivolta ad un altro oculista per controllare che tutto fosse a posto ed ho avuto modo di apprezzarne la bravura. Anche secondo lui, l'allattamento al seno non comporta alcun problema ad una donna con miopia molto elevata, a meno che non ci sia già qualche problema di retina, qualche carenza nutrizionale o una forte anemia. Comunque dopo quattro mesi di allattamento al seno posso dire di non aver avuto problemi di vista. Sono molto felice di allattare il mio bambino, ed anzi penso con rammarico al giorno in cui dovrò smettere, spero il più tardi possibile. Credo che allattare al seno sia un'esperienza bellissima che va vissuta il più serenamente possibile. è un magnifico contatto tra mamma e figlio, che rende questo rapporto unico.
L.B.– Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 1999
Ho avuto problemi degli occhi dall'età di 19 anni: pars planitis, una forma di uveite, che mi comporta un edema maculare (cioè edema nella retina al punto di visione centrale). Ho partorito naturalmente tutti e tre i miei figli, e li ho allattati per parecchio tempo. Nessun medico mi ha mai detto nulla di contrario né all'allattamento né al parto naturale. In questo momento c'è una lesione nella mia cornea che potrebbe portare eventualmente a un distacco della retina (un problema nuovo e diverso da quello precedente), e continuo ad allattare tranquillamente. So che i problemi della retina possono essere molto particolari ed avere un gran numero di cause. Nel caso mio, ho scoperto che i sintomi spariscono durante la gravidanza e ritornano pochi giorni dopo il parto. Non ho mai attribuito questo direttamente all'allattamento, ma piuttosto al fatto che, durante la gravidanza, il livello elevato degli ormoni della ghiandola surrenale agisce per sopprimere l'edema; quando il bambino nasce questi ormoni calano. Questo succederebbe comunque, che io allattassi oppure no. Per il problema della retina ho bisogno a volte di steroidi; durante il periodo dell'allattamento questi possono essere somministrati tramite un'iniezione locale. Nei periodi di remissione, quando non soffro di pars, ho una visione quasi perfetta.
H.L.P. - Pubblicato in Da mamma a mamman°55, primavera 1999
Ho una miopia molto elevata: otto diottrie mi mancano dall’occhio destro e nove dal sinistro (porto le lenti a contatto), per cui sistematicamente mi reco dall’oculista per un controllo. Per fortuna, dall’età di 20 anni fino alla soglia della prima gravidanza la mia vista non era peggiorata. Ora, dopo la nascita di Pietro, un anno di allattamento, un solo anno di sosta, quindi la gravidanza di Alberto, tre anni e mezzo di allattamento che è terminato quando già avevo iniziato la mia terza gravidanza (periodo in cui ho continuato ad effettuare ripetuti controlli), la mia vista è rimasta stabile al punto che l’oculista, proprio recentemente, in occasione di una visita, mi ha detto: "Continui così, evidentemente gravidanza e allattamento le fanno bene alla vista!"
Sono molto soddisfatta di questo, per cui ho voluto raccontarvelo
I.R.– Pubblicato in Da mamma a mamman°42, inverno 1995
Pochi minuti fa (sono le 22,30), mentre allattavo la mia piccola Chiara di 8 mesi e 10 giorni, lei improvvisamente (non lo fa mai) ha smesso di poppare e si è fermata ad osservare il mio viso e i miei occhi, assorta, con un mezzo sorriso sulla boccuccia sporca di latte. Ti giuro che questi minuti così intensi mi hanno ripagato di tutte le notti in cui si svegliava ogni ora per mangiare (e ce ne sono state davvero tante). E pensare che io ero una "miope che non doveva allattare"!!
Mentre ero incinta pensavo: be’, almeno per il primo mese, il colostro, devo darle il mio latte. Poi il parto d’urgenza, per sofferenza acuta; la mia piccola che, pur sanissima, non aveva imparato a succhiare bene, metteva la lingua contro il palato e riusciva a bere solo col biberon. Ed io, con i miei sensi di colpa (ma era colpa mia?) e il latte che non arrivava.
Il primo mese è passato, ancora uno continuavo a dirmi, ed eccomi qui.
Al controllo effettuato dopo sette mesi di allattamento, la mia miopia era come prima della gravidanza.
A.M. . Pubblicato in Da mamma a mamman. 40, estate 1995
Mi ricordo ancora il giorno in cui, più di dieci anni fa, sentii per la prima volta parlare del supposto collegamento fra l'allattamento al seno e la miopia. Una Consulente italiana che era venuta a trovarmi sapeva che stavo ancora allattando il mio bambino, ormai non piccolissimo. Quando scoprì che portavo le lenti a contatto, mi chiese subito se fossi miope. Risposi di "sì". Volle sapere se avessi riscontrato un peggioramento della vista durante l'allattamento. Mi spiegò che in Italia si sentiva spesso dire che la miopia peggiora quando una donna allatta al seno i figli.
Più tardi, in occasione delle attività da me svolte con la Lega nel mio Paese e in vari Paesi Europei, ebbi modo di chiedere alle mamme che portavano gli occhiali se fossero miopi e se la loro vista fosse peggiorata durante l'allattamento. Come me, erano tutte sorprese dall' idea che potesse esserci una correlazione fra le due cose. Sembra evidente che ciò sia frutto di una infondata credenza popolare italiana che non si incontra da nessun'altra parte del mondo. Per quanto mi riguarda, la mia miopia non è peggiorata dal tempo in cui, adolescente, ebbi le prime lenti a contatto. (D'altra parte, la miopia di mio marito aumenta ogni anno. Spero che nessuno dica che la sua vista è peggiorata poiché io ho allattato al seno i nostri due figli!).
H.S.– Pubblicato in Da mamma a mamman°33, autunno 1993
Posso dire di essere miope da sempre, poiché ho messo gli occhiali all'età di cinque anni e, ovviamente, di lì in poi la mia vista è progressivamente calata, fino alle mie 8-9 diottrie di oggi.
Fin da ragazzina una delle cose che mi sentivo dire con più rammarico sulla mia situazione era: "Peccato, dovrai stare attenta a non fare tanti bambini, e poi non potrai allattarli!"
Non so come mai, ma quando lo scorso anno sono rimasta incinta, l'ultima cosa che mi preoccupava era proprio la miopia: forse perché dopo tanti anni, questa condizione per me costituiva la normalità assoluta.
La mia ginecologa, però, non la prese altrettanto alla leggera, perché temeva che sia il parto per via naturale, sia l'allattamento, potessero compromettere ulteriormente la mia vista. Su suo consiglio, quindi, mi sottoposi ad un'accurata visita oculistica per verificare la presenza di eventuali lesioni alla retina.
Per fortuna la visita non evidenziò nulla di anormale: mi fu solo raccomandato di tenere la situazione sotto controllo con un'altra visita dopo alcuni mesi, o dopo il termine del periodo di allattamento.
Una volta nato il bimbo, man mano che il tempo passava, la mia determinazione nell'allattare si rafforzava sempre di più, anche perché effettivamente non notavo nessun peggioramento sensibile della mia capacità visiva.
Passati circa undici mesi, anche se il periodo di allattamento non era ancora terminato, ho deciso comunque di sottopormi alla visita di controllo, anche perché in ogni caso, allattando ormai solo due volte al giorno circa, l'impegno "fisico" non era più quello dei primi mesi.
Per l'occasione, contrariamente a quello che avevo sempre fatto, mi sono rivolta ad uno studio privato (in passato mi ero sempre recata presso le strutture pubbliche), pensando che il "trattamento" sarebbe stato migliore.
La dottoressa mi chiese subito per quanti mesi avevo allattato e, quando risposi che allattavo ancora, mi fece un'autentica lavata di capo. Quando, misurandomi gli occhiali, vide che erano di 7 e 8 diottrie, mi disse addirittura che lei non mi avrebbe nemmeno lasciato iniziare, al massimo quaranta giorni - un mese, nel caso che il bambino fosse nato d'estate (questa, tra parentesi, mi giungeva proprio nuova: cosa c'entra la stagione?). Devo dire che nonostante le mie convinzioni circa l'allattamento, mi preoccupai un po' di aver esagerato, di aver sbagliato: dopo tutto, quando a parlare è un medico, si è portati a dargli fiducia, a dare credito a ciò che dice... se no, che senso ha andarci?
Prova ne era che dalla visita risultò che, anche se la retina non aveva subìto lesioni, la vista era invece calata: da 7 diottrie all'occhio destro e 8 al sinistro ero arrivata a 8 al destro e 9 al sinistro... me ne andai così un po' triste e con qualche sicurezza in meno, anche se la cosa che mi interessava di più era non avere lesioni alla retina (una diottria in più o meno al punto in cui sono...).
Tutto si chiarì poi, quando mi recai dal mio solito ottico per cambiare gli occhiali: mi spiegò che in realtà già da vari anni avevo 8 e 9 diottrie, solo che, per una serie di problemi diciamo "tecnici", avevamo optato (di questo particolare mi ero completamente dimenticata) per degli occhiali lievemente più "leggeri". Tutto si era chiarito!
B.V. - Pubblicato in Da mamma a mamman°33, autunno 1993
Avevo telefonato alla Consulente de La Leche League per la mia miopia. L'oculista mi aveva detto che un eventuale problema per la retina poteva essere causato dagli sforzi del parto, non dall'allattamento. Aveva concluso che potevo allattare per due mesi, poiché successivamente, aveva aggiunto con la solita competenza, il latte non ha più valore immunitario (Non è vero! NdR). Ora che sono passati alcuni mesi, e che sto ancora allattando, scrivo per ragguagliarti sulle ultime notizie oculistiche. Sono stata dall'oculista e, qualche giorno fa, anche dal mio ottico di fiducia, quello che mi ha sempre fatto i controlli per le lenti a contatto. L'oculista ha riscontrato una perdita di circa mezza diottria in ciascun occhio rispetto al dicembre 1991 quando, durante la gravidanza, avevo fatto il controllo (allora era di 7.50 e 8.00 diottrie). L'oculista non ha attribuito la perdita all'allattamento, anche quando gli ho riferito che allattavo ancora. Mi ha detto che non è provato alcun nesso.
Anche l'ottico ha notato la leggera perdita e, dato che dovevo cambiare le lenti, le ha potenziate.
Personalmente posso dire che la mia vista si è abbassata non più di quanto avrebbe comunque fatto. Infatti nel corso degli anni io ho sempre notato un leggero, graduale peggioramento, magari non così evidente da obbligarmi a sostituire le lenti. Non mi sono mai chiesta le ragioni di questa perdita. L'ho accettata e basta. Se ora gravidanza e allattamento avessero contribuito all'abbassamento di questa mezza diottria, forse avrei avuto una buona ragione per giustificare un ennesimo abbassamento visivo. Invece, probabilmente, le ragioni sono e resteranno quelle di sempre: oscure.
E pensare che prima di conoscere La Leche League e prima di intraprendere la gratificante esperienza dell'allattamento pensavo, con un po' di rammarico, che io non avrei mai allattato!
E.E.– Pubblicato in Da mamma a mamman°33, autunno 1993
Ho tre figli, il primo avuto a 34 anni, il secondo a 36 e il terzo a 40. Sono miope da quando ero ragazza e fin dall'età di 18 anni portavo le lenti a contatto. Durante la gravidanza e l'allattamento dovetti rinunciare alle lenti e tornare agli occhiali, perché la secrezione dell'occhio, probabilmente per effetto degli ormoni, si era fatta più densa e le lenti arrossavano gli occhi in maniera insopportabile. Ma a parte questo disagio, la miopia in sé non aumentò, anzi! Ho ancora il cartellino dell'oculista che mi visitò nel 1978, durante la mia prima gravidanza: miopia di -5,25 diottrie all'occhio destro, di -6,25 all'occhio sinistro. Allattai il primo figlio fino a quattro mesi completamente, fino a sette con aggiunta di pappe. Il secondo figlio, nato nel 1980, l'ho allattato per cinque mesi, proseguendo con lo svezzamento graduale fino a otto. Con il terzo, nato nel 1984, andai avanti fino a sei esclusivamente con l'allattamento al seno e fino a nove mesi con l'aggiunta di cibi solidi.
Ma veniamo alla miopia. Dopo la nascita del secondo figlio mi sottoposi a una visita oculistica, in cui il medico riscontrò che un occhio era migliorato dello 0,25! La percentuale è minima, ma è raro che la miopia regredisca e quindi il dato è degno d'interesse. Mi misi a ridere e dissi all'oculista: "Ma la vista, con l'allattamento, non dovrebbe peggiorare ?" Mi rispose che questo è ancora tutto da dimostrare, perché in molti casi l'esperienza ha smentito questa convinzione tanto diffusa. Una terza visita oculistica condotta nel 1986, dopo la nascita e l'allattamento del terzo figlio, ha dato questi risultati: occhio destro -5,50 (quindi 0,25 di miopia in più rispetto a otto anni prima), occhio sinistro ancora -6,25. Credo si debba tenere conto del fatto che la miopia tende ad aumentare gradatamente nel tempo, per cui un aumento dello 0,25 ad un solo occhio in otto anni rappresenta veramente un incremento minimo. Dall'86 al 92, in sei anni, il mio occhio destro è arrivato a -6 diottrie, il sinistro a -6,75. Durante le gravidanze e l'allattamento, dunque, la mia miopia si era come fermata.
M.L.– Pubblicato in Da mamma a mamman°33, autunno 1993