In tutte le specie di mammiferi gli individui adulti si procurano il calcio necessario da altri cibi che non siano i latticini; anche per l’essere umano questo è possibile.

Naturalmente il calcio è sempre un elemento importante di una dieta equilibrata. Latte e latticini sono una fonte importante di calcio nella dieta tradizionale italiana; ma questi alimenti non hanno sempre occupato il ruolo attuale, ed esistono altre fonti validissime, tra cui:

  • Latte di altri animali: molti bambini che hanno intolleranze che portano la mamma a rinunciare al latte e ai formaggi vaccini, non hanno invece la stessa sensibilità nei confronti del latte di pecora o di capra e dei relativi formaggi.
  • Pesce con le spine: molte donne si assicurano una ricca fonte di calcio consumando pesci tipo salmone o sgombro in scatola, comprese anche le spine che, grazie alla lavorazione, diventano molto facili da masticare. Anche la pasta d’acciughe prodotta da acciughe intere (anche casalinga) contiene un’alta percentuale di calcio.
  • I cibi non raffinati (integrali), in particolare i farinacei, forniscono quantità di calcio maggiori dei cibi raffinati. Le verdure verdi ne sono ricche ed altre verdure contengono piccole quantità di calcio che, sommate a tutte le altre fonti di calcio nella dieta, diventano considerevoli.
  • I semi oleosi e la frutta secca (es. mandorle, noci, nocciole, fichi secchi) che contengono calcio in buone quantità, vengono consigliati spesso alle mamme che allattano. Può essere utile non esagerare con le quantità se si desidera dimagrire, perché contengono molti grassi!
  • In molte zone d’Italia l’acqua è ricca di calcio, in una forma che il corpo può utilizzare e semplicemente bevendo un litro e mezzo, due litri d’acqua del rubinetto al giorno ci si può assicurare quasi la metà del fabbisogno giornaliero di calcio (ed è da sfatare il mito che l'acqua del rubinetto concorre a formare calcoli ai reni).

Diversi cibi tradizionalmente raccomandati in allattamento lo sono perché possono essere ricchi in calcio; per esempio, il brodo di gallina, cotto bene e a lungo in modo di far ammorbidire le ossa. In diverse parti del mondo, i popoli che tradizionalmente non consumano latticini (o ne usano solo piccole quantità) utilizzano altre fonti vegetali o altri modi per aggiungere minerali al cibo e arricchirlo di calcio, per esempio:

  • Il sesamo ne è molto ricco, e oltre al consumo in semi si trova per esempio come tahin (pasta di semi di sesamo) e gomasio (un sostituto del sale che contiene sesamo e sale). I semi, che si possono aggiungere a molti alimenti, devono essere masticati molto bene per rendere pienamente biodisponibile il calcio.
  • Il tofu, o formaggio di soia, spesso è cagliato utilizzando una sostanza ricca di calcio, ed è un componente tradizionale dell’alimentazione in Giappone e Cina, sempre più facilmente reperibile anche da noi.
  • L’uso abituale di alcuni tipi di alghe (ad esempio la wakame), di condimenti quali il miso e il tamari o lo shoyu possono anch’essi contribuire ad arricchire la nostra alimentazione di calcio e di molti altri minerali utili alla mamma che allatta.

Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.