La produzione di latte è determinata dalla frequenza ed efficacia delle poppate.
La suzione del bambino determina il rilascio da parte dell’ipofisi degli ormoni prolattina e ossitocina: il primo è coinvolto nella produzione di latte. Il secondo causa delle contrazioni muscolari all’interno del seno, che spremono il latte nei dotti lattiferi fino al capezzolo in modo che il bambino possa assumerlo (riflesso di emissione).
L’ossitocina che attiva la “spremitura” degli alveoli, arricchisce il latte di grassi. È importante lasciare che il bambino si alimenti ad un seno fino a che non si stacca da solo, proprio perché sarà lui a deciderne la sazietà, per poi passare all’altro seno se ce n’è ancora bisogno.
Ecco alcuni fattori che NON influiscono sulla produzione di latte e che sono vecchi miti:
- bere molto, oltre al proprio senso di sete
- “bere latte perché fa latte”
- mangiare alimenti particolari
- aspettare un determinato intervallo fra una poppata e l’altra
Essi vengono ancora considerati utili quando in realtà il meccanismo di produzione è regolato esclusivamente dalla rimozione efficace e frequente del latte dal seno.
Talvolta il riflesso di emissione del latte è inibito da eventi stressanti, che bloccano l'ossitocina e quindi non facilitano la fuoriuscita di latte. Possono essere dei forti spaventi, dei lutti, degli attacchi di rabbia, o momenti di estrema preoccupazione, di dolore fisico o anche di forte stanchezza. Per questo si sente dire che uno spavento "fa andare via il latte": in realtà il latte non sparisce definitivamente, semplicemente non riesce ad uscire perché, in qualche modo è momentaneamente "bloccato" dagli ormoni.
Per uscire da questa situazione è importante attaccare comunque il bambino al seno, trovare dei momenti sereni per mamma e bimbo, cercare di riposare e rilassarsi il più possibile per permettere al latte di uscire con più facilità. Questo permetterà di non diminuire il latte prodotto e proseguire con l’allattamento.
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Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.