Nel corso della storia, le mamme hanno sempre saputo – così come ora dimostrano le ricerche – che i bambini sono più sereni, più sani e diventano più competenti se vengono tenuti a stretto contatto con le mamme o con altri membri della famiglia per buona parte del tempo.
Che dormano o siano svegli, che siano tristi o felici, ai piccoli piace sentirsi circondati dall'odore e dal calore delle tue braccia. Le ricerche dimostrano che i bambini crescono più in fretta e imparano prima a conoscere il mondo che li circonda se si trovano allo stesso livello della madre. Un bambino tenuto in braccio, che segue la mamma nelle sue attività quotidiane, può vedere molte più cose rispetto a un bambino che rimane sdraiato nella sua culla o in una carrozzina. Inoltre, in braccio, i bambini piangono molto meno, quindi sprecano meno energie e molti neonati dormono più profondamente quando sono tenuti a stretto contatto con il corpo della mamma. Questo approccio genitoriale, molto più rispettoso dei sentimenti del bambino, viene definito in inglese "attachment parenting" (genitori con attaccamento).
Per riuscire a muoversi più agevolmente e fare più cose anche con un bambino in braccio, puoi usare una fascia. Molto più versatili dei marsupi, le fasce da portare a tracolla sono comode perché permettono anche di allattare e di reggere il bambino in molte posizioni diverse (rivolto verso di te o verso l'esterno, sdraiato oppure appoggiato al tuo fianco), fino a quando non raggiunge i 12 - 15 kg. Questo approccio è utilizzato anche per molti neonati prematuri, ma dal momento che per questi bimbi il contatto pelle-a-pelle è fondamentale, con il sistema del "kangaroo care" è possibile tenere il bambino con sé "indossandolo" sotto i vestiti. In base alla nostra esperienza di Consulenti de La Leche League, sappiamo che i bambini accuditi in questo modo acquistano sicurezza e indipendenza, man mano che crescono. Imparano a fidarsi del mondo e degli altri esseri umani e si sentono "a posto". Queste prime sensazioni di amore, sicurezza e rispetto si radicheranno nella mente del tuo bambino e saranno la base dei suoi atteggiamenti nella vita adulta. Comincia tutto da te!
Allattare il bambino a richiesta, non solo ti garantisce un'abbondante produzione di latte (più il bambino succhia, più latte viene prodotto) ma gli permette di trovare conforto, di alleviare un disagio e semplicemente di fornirgli il contatto umano di cui ha bisogno. La sua bocca è la parte più sensibile del suo corpo e succhiare lo fa sentire bene. A differenza di un ciuccio, che può cadere a terra e sporcarsi, i tuoi capezzoli sono sempre perfetti. Non c'è bisogno di guardare l'orologio: ascolta ciò che ti dice il tuo bambino. Magari ha sete, oppure ha voglia di uno spuntino oppure ha decisamente fame. Inoltre, l'uso del ciuccio può confonderlo, anche se in talune situazioni può rivelarsi utile, quindi se necessario usalo comunque con prudenza.
Prendersi cura di un bambino che piange di notte, può essere uno dei compiti più difficili per un neo-genitore, specialmente se amici o parenti intervengono dicendo che se si prende in braccio o si allatta un bambino ogni volta che piange, si finisce per viziarlo. Alcuni dicono anche che il bambino ha bisogno di imparare a "confortarsi da solo" la notte, per potersi riaddormentare senza i genitori. Questo cosiddetto "addestramento al sonno" può funzionare in alcune famiglie, ma molte mamme preferiscono rispondere al pianto dei bambini, giorno o notte che sia. In molti casi, tenere i bambini vicino tutta la notte, nel lettone, nella carrozzina o in una culla accanto al letto, è il miglior modo di rispondere alle loro esigenze, limitando il più possibile le interruzioni al nostro sonno… Per ulteriori approfondimenti, visita la pagina dedicata al sonno.
E ora, ti proponiamo un semplice esercizio di immaginazione, che spesso aiuta le mamme a fidarsi dei loro cuori e a smettere di preoccuparsi del rischio di viziare i bambini. Immagina di essere spaventata o triste e di scoppiare a piangere. Cosa proveresti se una persona adulta a cui vuoi bene, pur sapendo che stai piangendo, si rifiutasse di abbracciarti, e ti facesse notare che ti ha già abbracciato non più di un'ora prima? Probabilmente, prima o poi, alla fine smetteresti di piangere da sola, ma non ti saresti sentita meglio se qualcuno ti avesse confortato quando ne avevi più bisogno?
Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.