Proprio come non è possibile sapere con precisione quando il tuo bambino ti regalerà il suo primo sorriso o inizierà a parlare o quando smetterà di fare il riposino la mattina, non c'è modo di prevedere quando comincerà a dormire tutta la notte. E, cosa più importante, non c'è un'età "giusta" in cui "dovrebbe" cominciare: come per qualunque altra tappa fondamentale della sua crescita, il tuo bambino ci può arrivare prima o dopo gli altri.
Nelle prime settimane di vita, ricorda che se dorme tutta la notte, il bambino rischia di non nutrirsi a sufficienza. I bambini allattati di solito poppano dalle 8 alle 12 volte al giorno, quindi almeno ogni 2 o 3 ore. La maggior parte dei bambini poco per volta prolungherà gli intervalli di sonno notturno, ma avrà comunque bisogno di poppare anche di notte per diversi mesi. Ti sarà capitato di sentire che i bambini che la sera prendono un biberon di formula artificiale o che mangiano le pappe a base di cereali dormono di più la notte: non è affatto vero. Di nuovo, ogni bambino è diverso. Inoltre, l'apparato digerente del bambino non è maturo per ricevere cibi solidi fin verso i sei mesi e assumere alimenti solidi troppo presto può scombussolare il suo pancino.
Essere svegliati durante la notte può stancare sia le mamme sia i papà. Specialmente nelle prime settimane, cerca di riposare insieme al bambino, durante il giorno, e resisti alla tentazione di fare qualcos'altro: lascia perdere tutti i lavori domestici non indispensabili e chiedi aiuto ad amici e parenti per cucinare, fare commissioni o pulire la casa. Allattando da sdraiata, potrai riposarti un po' di più.
Per molte mamme, tenere i piccoli vicini a sé durante la notte rende meno faticoso l'accudimento notturno. Madri e bambini hanno sempre dormito vicini: l'idea che il posto giusto per un bambino sia la sua culla, nella sua stanzetta, è piuttosto recente. Molte mamme hanno verificato che dormire insieme al bambino o tenere il piccolo nel lettone risponde alle sue esigenze notturne, riducendo al minimo le interruzioni del sonno degli adulti. Girarsi di lato per allattare il bambino e scivolare di nuovo nel sonno è molto più facile (e d'inverno anche più caldo) che non alzarsi dal letto, raggiungere la culla, restare sedute ad allattare il bambino e poi tentare di tutto per fargli (e farti) riprendere sonno. I timori di soffocare il bambino se lo si tiene nel lettone non sono fondati.
Per approfondire:
È pericoloso dormire con il proprio bambino?
Alcuni "esperti" ritengono che i genitori debbano insegnare ai bambini a confortarsi da soli quando si svegliano di notte, e alcuni arrivano anche a prescrivere per quanto tempo i genitori dovrebbero lasciar piangere il bambino prima di intervenire. Gli studi sul sonno dei bambini e dei genitori hanno mostrato che di fatto queste tecniche sono spesso inefficaci e i risultati non sono duraturi. Non insegnano, come comunemente si dice, “a dormire” (il sonno non è un’abitudine, ma uno stato fisiologico), ma solo a non chiamare i genitori quando ci si sveglia. Sono metodi che per qualche famiglia possono anche funzionare, ma molte altre mamme e molti altri papà preferiscono seguire il proprio istinto e rispondere al pianto del bambino ogni qual volta ci segnala di aver bisogno dei genitori. Aiuta a ricordare che i cicli del sonno di un bambino sono molto diversi da quelli di un adulto, e che un bimbo piccolo ha bisogno di svegliarsi di notte per ricevere nutrimento a sufficienza.
Molti motivi possono causare i risvegli dei bambini piccoli, e periodi “buoni” possono alternarsi a fasi in cui i risvegli notturni sono molto frequenti: dentizione, balzi di crescita, l’introduzione dei cibi solidi, una giornata eccitante, caldo o disagio, il ritorno della mamma al lavoro: la vita dei bambini nei primi mesi e anni subisce così tanti cambiamenti! Sapere che i risvegli frequenti sono normali e che, a prescindere dall’approccio usato per la notte, tutti i bambini, prima o poi, dormiranno, aiuta a prendere con filosofia questi primi mesi e a non stressarsi troppo nel tentativo di ottenere dal bambino un ritmo di sonno che raggiungerà comunque naturalmente qualche mese più tardi.
Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.